L’Italia ha utilizzato fino ad oggi solo il 42% dei fondi del PNRR il 22% del totale disponibile fino al 2026. Uno studio del Servizio Ricerche del Parlamento europeo sottolinea che molte riforme sono state rimandate alla fine del periodo di finanziamento, innalzando il rischio di non raggiungere gli obiettivi entro il 2026 e perdere ulteriori finanziamenti. La revisione del PNRR ha posticipato molti obiettivi verso la fine del piano, con la maggior parte delle spese concentrate nel 2026: nell’ultimo anno del Piano dovranno essere conseguiti 159 “target” su un totale di 346, questo significa che nei primi cinque anni gli obiettivi da raggiungere in totale sono 187 e nell’ultimo anno 159. Tra le misure più costose del PNRR ci sono l’Ecobonus e il Sismabonus, la transizione digitale e le linee ferroviarie ad alta velocità. La distribuzione dei fondi mostra una concentrazione delle sovvenzioni nelle prime tre rate, mentre i prestiti sono distribuiti in modo più uniforme, con possibili implicazioni sul debito pubblico futuro. |