Il nuovo PNRR, mette al centro una riforma fondamentale riguardante gli appalti pubblici con l’obiettivo di accelerare tutte le fasi delle opere pubbliche. La riforma prevede la modifica delle scadenze per renderle più realistiche e l’intensificazione di azioni cruciali. In Italia, la “qualificazione delle stazioni appaltanti” coinvolgerà 60.000 di esse in una “Strategia professionalizzante” entro il 2025. La Cabina di regia a Palazzo Chigi, in collaborazione con l’Anac, coordinerà l’analisi dell’impatto della digitalizzazione degli appalti sui tempi di aggiudicazione e monitorerà le stazioni appaltanti. Obiettivi ambiziosi riguardano la formazione: entro il 2024, il 40% dei funzionari responsabili degli appalti dovrà essere formato, salendo al 60% entro la fine del 2025. Nella fase esecutiva, l’obiettivo di riduzione dei tempi del 15% è programmato per il 2025. Infine L’Italia deve rispettare gli obiettivi del Piano Nazionale Complementare fino al 2024, ma si segnala un accumulo di ritardi su 30 miliardi di stanziamenti, in attesa di una rimodulazione annunciata ma non ancora attuata.