Il progetto di trasformazione dell’ex scuola Parini di Montesacro in una biblioteca e centro culturale, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è ancora ben lontano dall’essere avviato, con solo il 22% dei cantieri iniziati e l’11% completati a livello cittadino. Il Comune di Roma ha due anni esatti, fino a metà del 2026, per concludere i lavori, altrimenti rischia di non ricevere l’ultima tranche di fondi e potrebbe essere obbligato a restituire quelli già spesi.
L’edificio, chiuso dal 2008, era stato oggetto di un tentativo di truffa quando una società calabrese aveva finto di acquistarlo per 95.000 euro, con l’aiuto di un notaio radiato dall’albo. La truffa è stata scoperta e annullata, ma l’episodio ha evidenziato le difficoltà nel gestire il patrimonio immobiliare pubblico.
L’assessore alla Cultura, Miguel Gotor, è stato criticato per non essere riuscito a far partire i cantieri per le nove biblioteche previste dal PNRR, ma la situazione è parte di un problema più ampio che riguarda l’intero paese, con solo il 20% delle risorse assegnate dal PNRR che sono state impiegate.
La sfida di attuare il PNRR è complessa e i dati nazionali mostrano che sono stati spesi solo 43 miliardi di euro, con 151 miliardi ancora da spendere entro giugno 2026. L’ex Parini è uno dei tanti esempi di come i ritardi e le inefficienze stiano mettendo a rischio l’obiettivo di modernizzare e migliorare le infrastrutture culturali e sociali del paese.