Il progetto di ampliamento degli Studios di Cinecittà, che prevede un investimento di circa 300 milioni di euro, procede al rallentatore, per diverse problematiche legate a ricorsi di comitati ambientalisti, ritardi burocratici e lamentele dei residenti. In particolare, il progetto “Pratone di Torre Spaccata” che prevede un raddoppio dell’area su cui sorge lo storico centro di produzione cinematografico e che prevede l’accordo di acquisizione del terreno, previsto per quasi 18 milioni di euro da parte di Cinecittà Spa, è ancora in sospeso a causa di ritardi nella formalizzazione tra ministero del Tesoro e Cdp. In più, una raccolta firme dei residenti è stata presentata al consiglio comunale, chiedendo di destinare il pratone ad un’area verde. Inoltre, il piano approvato da Bruxelles non chiarisce se entro il 2026 bisogna completare tutti i lavori di costruzione o solo l’acquisizione del terreno. Il ministro Fitto sta cercando di rimodulare il Piano, specificando che entro il 2026 bisogna formalizzare solo l’acquisizione del terreno.
Oltre alla costruzione di 5 nuovi teatri di posa, è prevista anche la ristrutturazione e l’efficientamento energetico di 4 teatri già esistenti, nonché un potenziamento tecnologico in linea con gli obiettivi di sostenibilità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La digitalizzazione svolgerà un ruolo importante nel Pnrr, non solo per quanto riguarda i teatri interni, ma anche per l’archivio dell’Istituto Luce.